118 cinesi arrestati al casino in Cambogia

Una maxi operazione portata a conclusione dalla polizia locale in collaborazione con la sezione cinese dell’Interpol ha visto in un casino in Cambogia una maxi retata che ha costretto in manette ben 118 cittadini di nazionalità cinese, ma il gioco d’azzardo in realtà non centra.

Casino in Cambogia: operazione militare da film

Ci troviamo al Golden Crown Casino a Poipet di proprietà di Kok An, senatore del Cambodian People’s Party oltre che uno degli uomini più ricchi e potenti del paese, quando con le sale piene per lo più di giocatori cinesi, scatta l’operazione.

Per assicurarsi che nessuno dei ricercati potesse darsi alla fuga, il casinò è stato completamente chiuso per poi procedere all’identificazione dei presenti, al termine della quale sono stati messi in stato di fermo ben 118 persone.

Una volta condotti in caserma e indentificati tramite la verifica delle impronte digitali, ne sono stati trattenuti solamente 38, riconosciuti colpevoli di una grande truffa.

I criminali avevano infatti sfruttato le tecnologie Voip per sottrarre denaro a inconsapevoli famiglie cinesi benestanti e così si è scattata una grande operazione internazionale al fine di  punire i colpevoli.

I 38 criminali identificati sono poi stati sottoposti ad estradizione e rimandati in Cina dove dovranno rispondere per i loro crimini alla severa giustizia cinese ed è praticamente certo che di loro non si avranno notizie per tantissimi anni.

Non è questo il primo caso, infatti lo scorso novembre erano finiti in manette ben 170 cinesi che sfruttavano gli hotel dei casino come base operativa per le loro attività criminali online, delle quali non sono stati forniti particolari dettagli.

Di certo per tutti gli altri giocatori presenti al Golden Crown Casino è stata una serata ricca di adrenalina e forse anche un po’ di paura. Di certo non si dimenticheranno per tutta la vita di questa esperienza, degna della trama di uno dei migliori film polizieschi di Hollywood.

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