Gli uomini che sbancarono alla roulette, grazie a delle imperfezioni meccaniche (2° Parte)

Ci sono storie che ormai si tramandano da casinò a casinò, con quel senso di romanticismo e di malinconia per tempi che ormai non torneranno più. Fra i più famosi trionfatori della roulette, da oggi vi parleremo di alcune storie che hanno un comun denominatore: delle imperfezioni ai meccanismi delle roulette, sfruttati a proprio vantaggio dai giocatori.

Charles Wells

E’ stato il primo giocatore nella storia del casinò di Montecarlo, a fare stendere il drappo nero ad un tavolo da gioco. Il drappo nero è la resa del banco e allo stesso tempo il funerale del tavolo, che si arrende alla forza del giocatore. Nel 1891 riuscì in 12 ore a far mettere altrettanti drappi neri sulle roulette del casinò. La media di un drappo all’ora.

Quelle imperfezioni mai ammesse

Charles si giustificò, dicendo di essere stato molto fortunato. Il casinò però non credeva a questa tesi e avviò una breve indagine che a sua volta non portò a nulla di fatto. Così, riuscì ad intascare un milione di franchi francesi, una cifra immensa per l’epoca. In molti puntarono il dito su queste imperfezioni della roulette e il dubbio è legittimo.

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Il bis a novembre 

Non contento Wells tornò a Montecarlo nel novembre dello stesso anno. Altra sessione e altro milione di franchi vinto, con un record difficilmente battibile. Infatti centrò per 5 volte di seguito il numero cinque, giocando sempre al raddoppio.

Il declino

Wells però è un truffatore di professione e dopo aver ricevuto del denaro da alcuni persone, interessate a degli investimenti terrieri, perse in altre truffe la cifra ricevuta. Decise quindi di raggiungere il casinò di Montecarlo, per sbancarlo e recuperare la somma da investire. Non sempre però il fato è dalla parte giusta e così la terza spedizione in terra monegasca si tramutò in una disfatta. Perse tutti i soldi che aveva con se e nel giro di pochi giorni da benestante divenne un barbone. Morirà nel 1922 a Parigi, in un vicolo della città ormai vecchio e malato di mente.

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