Raccolta fisco stabile per il gioco in Italia nel 2015

Come il 2014. Il comparto giochi in Italia non vive di flessioni e questo di per se è già un grande risultato, considerando il momento di uscita dalla crisi del nostro paese. In Italia il gioco “tira” sempre, anche se l’offerta sempre più ampia sia dal vivo, che online, ha frammentato e non poco i flussi di denaro da parte dei giocatori.

Le stime del 2015

Se un anno fa lo stato aveva incassato dai giochi, la bellezza di 8,25 miliardi di euro, anche per l’anno che sta finendo, la cifra dovrebbe essere quella euro più, euro meno. E non sarebbe poco, considerando l’era economica che ha appena attraversato il nostro paese, una delle più difficili e drammatiche dal dopo guerra.

totocalcio bis

Una vecchia schedina del Totocalcio, il gioco che ha fatto sognare milioni di Italiani

 

Come eravamo e come siamo 

Un tempo in Italia i giochi legalizzati dai monopoli di stato, si contavano sulle dita di una mano. Dal Totocalcio (il vecchio caro tredici), passando per il lotto, il totip, l’enalotto (poi Super Enalotto) e la lotteria di capodanno. Poi con l’avvento di Internet, scommesse, giochi di raccolta a distanza, poker online, bingo e non per ultimi i giochi da casinò, è cambiato radicalmente il volto dell’Italia del gioco.

Spiccano il volo Casinò online e scommesse

Ormai al primo posto per gli Italiani ci sono i casinò online e le scommesse, che sono molto di più di un semplice traino del comparto giochi in Italia. Sono loro il valore aggiunto, ad un’industria che vede il calo netto di alcuni giochi come Lotterie, scommesse ippiche e il Bingo.

L’Europa richiama l’Italia 

Non sono però tutte rose e fiori. Infatti da Bruxelles arriva una tirata di orecchie per il nostro paese. Nel 2015 con la manovra finanziaria, lo stato Italiano aveva scommesso su entrate per 500 milioni dagli apparecchi da gioco (slot in testa). Invece per il momento nelle casse dell’erario sono arrivati solo 315 milioni. Dunque ne mancherebbero ben 185 per arrivare a coprire la suddetta soglia. E mancano solo 42 giorni alla fine dell’anno. L’Europa si è fatta sentire per questa “scommessa azzardata” dal nostro paese.

La possibile beffa del Tar

Infatti nelle prossime ore il Tar del Lazio, si pronuncerà sulla manovra finanziaria del 2015, ritenuta da molti sbilanciata e poco ragionevole, per tutta la filiera giochi. Lo stesso Tar, ha mosso dubbi sulla legittimità costituzionale della norma. In caso di approvazione del ricorso del Tar, si aprirebbero scenari non proprio felici per l’erario italiano, che sarebbe costretto a restituire una parte di quanto già incassato, grazie alla manovra finanziaria del 2015

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