Il Governo Italiano punta a ridurre il gioco in Italia

Una netta riduzione del gioco. E’ quello che si evince dalla lunga intervista rilasciata dal sottosegretario del Ministero Dell’Economia Pier Paolo Baretta, al giornale la “Repubblica”, nell’inserto economico “Affari&Finanza”.

Riduzione delle Slot

Il punto cruciale dell’intervista, è senza dubbio il passaggio in cui lo stesso Baretta, afferma che l’obiettivo è quello di ridurre di almeno 80.000/100.000 unità, gli apparecchi sul territorio. In primis quindi le slot machine, mai ben viste dal primo ministro italiano, Matteo Renzi, che già da Sindaco di Firenze, aveva aperto una crociata contro le slot.

Ridurre ma senza creare problemi ai comuni e alle regioni. 

Al tempo stesso il governo è ben conscio dell’importanza del gioco in Italia, non solo per i posti di lavoro che ha creato negli anni, ma anche per il gettito fiscale di cui beneficia l’erario. Quindi una riduzione è prevista, ma senza intaccare l’esigenze delle regioni e dei comuni. “Anzi siamo pronti a creare dell’aree ben precise, o meglio dei punti, dove poter giocare, con l’offerta di gioco che si amplia in base al numero di abitanti della zona”. 

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Il sottosegretario del Ministero dell’Economia, Pier Paolo Baretta

Non è prevista alcun nuovo casinò in Italia. 

Nonostante le tante parole spese negli ultimi mesi, sembra che al momento non ci siano le condizioni ideali per aprire a nuovi casinò, sul territorio italiano. Sanremo, Saint Vincent, Campione e le due sale da gioco di venezia (Ca’ Noghera e Ca’ Vendramin), restano dunque gli unici casinò sulla penisola. Almeno per quello che riguarda un futuro immediato.

Pubblicità eccessiva sul gioco in Italia. 

In Italia, secondo il sottosegretario, negli ultimi anni si è ecceduto con la pubblicità sul gioco. A suo modo di vedere, questo ha permesso, specialmente attraverso il gioco online, di dare spazio anche a quei siti non autorizzati in Italia, che a loro volta non versano neanche un euro, nelle casse dello stato. Questo eccesso è dunque un problema e una possibile rivisitazione sulla pubblicità del gioco in Italia, secondo Baretta è un passo obbligato. Sempre secondo lui, gli operatori non sembrano molto preoccupati dalla strada che vorrebbe intraprendere il governo italiano.

Il rilancio dell’ippica. 

La parte finale dell’intervista poi, si concentra sul settore “Ippica”. Un settore ormai in declino da anni in Italia, ma che secondo il sottosegretario, potrebbe essere rilanciato, seguendo il modello francese. “In Italia, gravitano almeno cinquanta mila famiglie intorno al mondo ippico. Quindi dobbiamo per forza provare a rilanciare il settore. Non solo attraverso l’aspetto scommesse e giochi, ma anche attraverso il vero cuore dell’ippica, ovvero l’aspetto ludico e di intrattenimento, che esso è ancora in grado di regalare, a tutti gli appassionati“.

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