Evasore cinese sorpreso a giocare al casino di Venezia

evasore cinese

Il vizietto del gioco ha fatto finire nei guai un evasore cinese con il vizio del gioco e per la bella vita. La divisione antimafia della DIA ha cominciato a tenerlo d’occhio fino a quando gli sono stati sequestrati due immobili di proprietà nella provincia di Venezia per un valore di circa 400 mila euro, ma le sorprese devono ancora arrivare.

Evasore cinese, ex imprenditore in rovina

Cominciando a scavare nel passato dell’uomo che oggi risiede in Toscana, si è venuto a scoprire che l’uomo era il titolare di un’attività sartoriale in provincia di Venezia alcuni anni fa per la quale era stato condannato per evasione fiscale e produzione di merce contraffatta.

Poco tempo dopo il capannone all’interno del quale aveva sede operativa l’azienda fu vittima di un incendio che distrusse tutto e in seguito ad una indagine, era stato dichiarato che quanto accaduto non aveva origine dolosa e pertanto l’assicurazione fu tenuta a risarcire l’uomo secondo quanto previsto dalla polizza sottoscritta.

Una volta incassato il denaro però, il cinese aveva scelto di non reinvestire nuovamente in lavoro questo denaro, preferendo darsi alla bella vita, comprando auto di grossa cilindrata e sopratutto giocando regolarmente nei casinò italiani e non solo ed è proprio a causa delle ingenti somme movimentate nei casinò che è finito per la seconda volta sotto l’occhio dell’antimafia che ha addirittura chiesto la custodia cautelare, respinta dal tribunale di Venezia, ritenendo questa richiesta eccessiva ed immotivata.

L’evasore cinese è riuscito quindi, dopo aver sottratto soldi al fisco e prodotto merce contraffatta a farla franca e i due immobili che gli sono stati sequestrati non gli hanno causato grandi pensieri, visto che erano stati acquistati mediante mutui e quindi di sua proprietà solo dal punto di vista formale.

Di storie pazzesche se ne sentono tutti i giorni e questo è solo un altro esempio bizzarro che va ad aggiungersi agli altri.

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