UE: L'italia abolisce la doppia tassazione per vincite nei casinò esteri

truffa al casino di sanremo

La fine di una brutta, quanto grottesca storia. L’Italia dopo ripetuti richiami da parte dell’Unione Europea, si adegua a parametri della comunità e dunque chiude un capitolo assai triste per il gioco in Italia. In pratica, per le vincite nei casinò stranieri (all’interno dell’UE), non ci sarà più la doppia tassazione.

Cosa comporta il cambiamento: 

In pratica le tasse sono già pagate nel paese dove si ottengono le vincite. Infatti la somma ottenuta, sarà già al netto delle tasse e per tanto non dovranno più essere dichiarate in Italia e versare un ulteriore, quanto fuori luogo 39%. Un incubo che per anni ha accompagnato i nostri giocatori.

Dal 2009 a oggi, sette anni di lotte

Tutto inizia a metà del 2009, quando alcuni giocatori di poker si vedono recapitare delle buste dell’Ufficio dell’Entrate, dove lo stato italiano richiede appunto il 39% sulle somme vinte nei vari tornei giocati. Si apre quindi un diatriba fra l’erario e i giocatori stessi, che escono sempre vittoriosi nei tribunali. Lo stato però non ne vuole sapere e persiste con la sua “Operazione Allin”.

I richiami dell’UE e della Corte Costituzionale Europea

Nonostante le vittorie nei tribunali italiani, i giocatori continuano a subire una vera e propria persecuzione da parte dell’Ufficio Dell’Entrate. Da qui la necessità di appellarsi a Bruxelles. Più volte la comunità europea, richiama l’Italia per questo atteggiamento, fino alla sentenza della Corte Costituzionale Europea di Bruxelles, che assolve i giocatori e impedisce la doppia tassazione al nostro paese, per non contravvenire a quanto riportato nella carta costituzionale del UE. Una sentenza definitiva e che obbliga l’Italia a mettersi in regola, onde evitare pesanti sanzioni.

L’OK del Parlamento: 

I 253 voti favorevoli del Senato, hanno decretato la fine della doppia tassazione sulle vincite ottenute nei casinò del UE  e dunque ogni processo in corso decade all’istante e per i giocatori è la fine di un grandissimo incubo.

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